C’è un kit di sopravvivenza che tengo sempre a portata di
mano e che tiro fuori all’occorrenza in quei momenti in cui mi accorgo che è da
troppo che non rido, che è da troppo che non scrivo e che non faccio un po’ di
sana magia per condire con un pizzico d’ironia il polpettone indigesto della
vita di tutti i giorni.
Quando ho voglia di giocare, di colore e brillantini,
quando ho voglia di creare, di sognare e di chiedere “come sta” a quella bimba spiritosa
che mi abita nella pancia, tiro fuori lei…la mia Valigia dei Sogni!
Ammetto che il giorno che la comprai – non troppo tempo fa!
– non ebbi il coraggio di dire la verità alla negoziante che me la vendette
quando, guardandomi sorridendo con occhio lesto e di chi ha già capito, mi
chiese: “Se vuoi posso farti un pacco regalo. Per un maschietto o una
femminuccia?”
Mi feci piccola e vergognosa ma con tono soddisfatto “per una
femminuccia” le risposi. Che poi femminuccia non credo di esserlo mai stata
nemmeno a sei anni ma in quel momento la “uccia” che era in me, godeva di
giubilo come non mai.
Dicono che i sogni a volte si chiudano in un cassetto; c’è
chi li insegue e chi li costruisce. C’è stato un tempo, non troppo lontano in
cui credevo di averli dimenticati. Proprio loro, i miei sogni: quel carburante
ecologico, non inquinante ed altamente vitale che fornisce il propellente
necessario per districarsi tra i rovi della vita.
Disorientata, non ricordavo più se non li avessi mai avuti o
se inavvertitamente avessi lasciato aperto il cassetto del mio comodino e che
fossero volati via silenziosi e tristi perché non mi ero accorta della loro
mancanza. Non riuscivo a ricordarmi di loro, dei loro lineamenti, dei voli di fantasia e dei sussurri al cuore che sorprendono inaspettati; dell'innamoramento veloce quando li si incontra per la prima volta e delle promesse segrete di coltivarli forti e liberi.
Mi sono incolpata, agitata, afflitta ed alla fine
armata di santa pazienza li ho cercarti
nella foresta della mia dimenticanza.
E’ quando ho deciso di richiamarli a me, promettendo loro che
me ne sarei presa cura e che avrei trovato un luogo accogliente in cui riporli
ma senza più dimenticarli, ho trovato lei…il luogo perfetto per averli sempre a
portata di azione.
Forse non sono esattamente quelli che credevo di aver
perduto; forse anche loro, come me, non portano più grembiule rosa e codini, credono
di essere un po’ più saggi e responsabili; magari non veleggiano più sull’onda
di giovani pensieri irruenti e gagliardi ma di certo oggi hanno trovato la loro
giusta collocazione.
Ci teniamo per mano e ci guardiamo sorridendo; camminiamo
fianco a fianco e passo dopo passo verso mete che mi fanno assaporare la vita
in ogni suo attimo, proseguiamo imperterriti, ricordandomi sempre che ogni
sorriso è un dono prezioso, ogni sguardo, ogni tramonto, ogni ritorno a casa da
chi amo è un sogno che si realizza.
E voi l’avete un nido speciale dove coccolare i vostri sogni? Raccontatemelo se vi va.
Buon venerdì di sogni, fantasia e tanta tanta tenacia!
Chiara