venerdì 8 aprile 2016

Andar cercando


Dar vita a questo blog è stata una piccola partenza. 
Sono sempre stata brava con le partenze, molto meno ad arrivare a destinazione. 
Mi entusiasmano i nuovi inizi, prendo entusiastiche rincorse neanche mi dovessi lanciare col deltaplano; preparo minuziosamente i grandi zaini dei miei progetti, mi metto in cammino e poi mi perdo sulle lunghe distanze. 
Mi distraggo, mi stanco facilmente: non è tanto una stanchezza fisica, è più una stanchezza mentale che mi coglie all’improvviso; devio strada attratta da nuovi bagliori in lontananza, lascio un sentiero per intraprenderne un altro e poi perdo di vista le briciole che Pollicino ha lasciato sul mio cammino e non riesco più a tornare indietro. 
Forse è solo questione di disciplina o forse quella strada non è la mia storia. O magari è un’altra scusa che si mette in coda al treno delle mille scuse che mi sfreccia davanti e non si ferma mai!
Per questo mi piace leggere di libri che raccontano di viaggi: mi metto in partenza senza lo stress da valigia - che alla fine mi dimentico sempre qualcosa! – mi sento in cammino senza camminare, scorgo nuovi paesaggi tra le righe, forse trovo qualche risposta alle mille domande. 
Che siano – quelli di cui leggo -  percorsi reali o di fantasia, grazie a loro traccio traiettorie degne di instancabili uccelli migratori e mi poso su scogli inesplorati che scaldano il mio bisogno di sentirmi a casa. Perché si dice che la casa è dove sta il Cuore ma a me le frasi fatte non piacciono e le pillole di saggezza pronto intervento per una “felice” vita preconfezionata non riesco ad ingoiarle ed anche se ci provo mi rimangono un po’ indigeste. Per cui continuo a cercare e a solcare nuovi percorsi – magari mi avvito un po’ su me stessa – ma i libri sono sempre il miglio antidoto alla mia troppo poco esaudita voglia di andare.
Fatto sta che durante la mia ultima incursione in libreria ce n’è stato uno di questi libri con cui ho fatto il viaggio di ritorno verso casa.
Questa volta è stato il titolo a rapire la mia attenzione: “Viandanza”. L’ho trovata una parola meravigliosa, di un suono arioso, che solo a pronunciarla mi sembrava già di essere partita.  

Neanche farlo apposta, domani parto per un week end in Toscana e credo proprio che lui sarà il compagno di viaggio perfetto!

Viandanza - Luigi Nacci
Vi auguro un buon week end...di bei viaggi e buone letture.

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