Mi piacciono le domeniche mattine
di inizio primavera. La luce mi travolge ancor prima di aver capito che sono venuta
al mondo ancora una volta.
Preparare il caffè è una priorità ed assaporarne il
primo sorso mi fa compiacere di un ritmo rallentato del quale so di poterne
godere senza scadenze.
Oggi è uno di quei giorni anche
se domani è un altro lunedì e la magia del risveglio non sarà di certo così
travolgente come oggi; domani tutto prenderà un’accelerazione imposta e le
tinte della giornata si faranno di certo più accese ed invadenti.
Ma oggi ho voglia di bianco: avrei
voglia di ridipingere le pareti di casa mia di candore, indossarlo, annusarlo
magari anche assaporarlo. E perché non leggerlo?!
Per cui mi metto in cerca d’ispirazione
tra gli scaffali della mia libreria.
Lì in mezzo le pulizie di primavera non
sono ancora arrivate. Sto tergiversando e perdendo tempo. C’è confusione dovuta
a nuovi arrivi inaspettati e poco tempo a disposizione per gli aggiustamenti
del caso. Rimando perché so che quando inizio non posso non terminare ma so
anche che iniziare vuol dire impiegare più tempo del preventivato.
Mi metto il
cuore in pace e rimando a data da destinarsi: oggi ho semplicemente voglia di bianco e di iniziare
un nuovo libro.
Scorro le copertine bianche…tante,
tantissime di libri acquistati e non ancora letti. Ma l’occhio mi cade
inesorabilmente su tre predestinati:
“Bianco” di Marco Missiroli
“Lo spazio bianco” di Valeria Parrella
“Purity” di Jonathan Franzen
Sarebbe ormai ora di pranzo ma vado a farmi un’altra tazza di
caffè nero per schiarirmi le idee e poi decido!
Nessun commento:
Posta un commento