lunedì 18 aprile 2016

VIANDANZA di Luigi Nacci



Viandanza è un libro non solo per chi ama camminare ma anche per chi fa della propria vita un cammino. 
Esiste un cammino fatto di passi, di azioni ben definite che ci permettono nella loro consequenzialità di procedere lungo la via. Ma esiste anche tutto quello che si muove insieme a noi mentre compiamo l’azione dell’avanzare, meno visibile ma forse più faticoso da portarsi addosso: emozioni, sentimenti, illusioni, voglia di cambiamento; la speranza di una vita migliore, il desiderio di trovare un senso profondo al nostro procedere…insomma, tutta la nostra umanità! Nella fatica del viaggio emergono con tutta la loro forza i sentimenti più profondi: paura, stupore, spaesamento, nostalgia, disillusione, arroganza ma anche allegria ed umiltà.
Luigi Nacci racconta di tutto quello che si può portare in uno zaino quando si decide di mettersi in partenza. Poco, molto poco! Perché ciò che veramente serve per trovare le risposte a quelle domande che l’uomo cerca dall’origine della sua memoria, sono già scritte in ogni passo, in ogni incontro, in ogni porta che si apre per offrire riparo lungo quelle due strade che da secoli sono le vie più percorse dai pellegrini di tutta Europa: la via per Santiago e la via Francigena.


Ma non occorre essere pellegrini per mettersi in cammino, sul cammino lo si è già. Basta avere l’intenzione di riconoscerlo il cammino, di mettersi in spalla quello zaino che altro non è se non la nostra casa, a volte fardello inessenziale che preme sulla nostra vita, a volte ciò da cui fuggiamo, a volte zavorra insopportabile ma che se abbiamo il coraggio di guardare e riconoscere nella sua vera consistenza diventerà lo specchio del dissiparsi delle nostre illusioni. Ad ogni passo quello zaino si alleggerisce, ad ogni partenza ci interroga su ciò che è veramente essenziale e necessario per quel nuovo viaggio, ad ogni inciampo ci fa inginocchiare ricordandoci che sotto il peso della fatica del nostro procedere, siamo tutti alla stessa altezza ed abbiamo sempre la possibilità di guardarci occhi negli occhi.
Viandanza è un invito: un invito a diventare tutti un pò viandanti che non significa necessariamente compiere centinaia di chilometri a piedi ma semplicemente andare per la via e lasciarsi attraversare da essa. Lasciarsi sorprendere dalle possibilità inaspettate che si celano dietro ad ogni curva; dallo stupore del tempo presente; dalla possibilità di cambiare forma e con essa anche la propria vita perché “Quando si è stati pellegrini, viandanti, forestieri, clandestini o nomadi una volta, lo si è per sempre. Non possiamo tornare alle nostre vite ordinarie e sprangarci in casa. Possiamo farlo per un po’, ma poi, se continuassimo, impazziremmo. Perché se tenessimo le porte chiuse, rinnegheremmo la polvere e il fango in cui abbiamo sognato ad occhi aperti. E non c’è niente di peggio che tradire un sogno.”
Una scrittura poetica che sussurra - all’orecchio di chi legge - risposte che bruciano sotto ai piedi; che suscita pensieri che generano il desiderio, quel genere di desiderio che è la spinta a superare i propri limiti, a ritrovare la semplicità dei gesti, la pienezza dei silenzi, la condivisione del poco; a ritrovare la speranza dell’avvenire che viene incontro, la nostalgia per l’ignoto, la fragilità nella forza, l’intensità, il dolore, la speranza che apre la strada, la meta che non è la meta.
Consigliato a chi ha voglia di ricordare ciò che è stato e di scoprire ciò che potrà essere; a chi ha voglia di diventare un sognatore-diurno e plasmare la visione del proprio cambiamento; a chi non ha paura della fatica e a chi ha voglia di uscire dalla propria vita ordinaria e rientrarvi con i piedi leggeri della libertà.

Titolo: Viandanza – Il cammino come educazione sentimentale
Autore: Luigi Nacci
Edizioni: Laterza
Anno di pubblicazione: 2016


2 commenti:

  1. Meraviglioso. Questo lo devo leggere. Grazie del consiglio ^-^

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    1. Prego! L'ho scoperto per caso in libreria durante uno dei miei "pellegrinaggi" in cerca d'ispirazione. Non ne avevo mai sentito parlare e la prima cosa che mi ha colpito è stata la melodia del titolo...oltre ai due piedoni in copertina! E' stata una sorpresa scoprire una scrittura poetica e densa di emozioni.

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